Le droghe che procurano piacere sono spesso irresistibili. Dalla cocaina alla caffeina, la gente è sempre più alla ricerca di qualcosa che aiuti ad alleviare stress e tensioni della vita moderna. Ma, mentre stanno aumentando le prove sulla nocività di tali sostanze, la scienza ha scoperto che un organismo sano è in grado di produrre da sé sostanze naturali che accrescono il senso di benessere, proteggono l’organismo e promuovono la salute.

Sarebbe a dire che l’organismo produce «droghe»?

Sì. Se per droghe si intendono sostanze chimiche, l’organismo ne produce migliaia tutti i giorni. Se per droghe si intendono sostanze usate come medicinali e in grado di curare le malattie, la risposta è ancora sì. L’organismo umano è costantemente impegnato a prendersi cura di se stesso.

Quali sono queste droghe «benefiche» prodotte dall’organismo?

Le più potenti droghe del piacere sono i narcotici, che arrestano il dolore e producono sensazioni di estremo benessere, e sono molto efficaci contro il dolore forte e persistente. Nel tempo, tuttavia, sono pericolose e provocano dipendenza. I ricercatori hanno scoperto che l’organismo produce delle sostanze simili ai narcotici che vengono classificate sotto il termine generico di endorfine. Volete sapere come agiscono? La prossima volta che vi schiacciate un dito, osservate come il dolore, inizialmente intenso, diminuisce gradualmente lasciando posto a una confortevole sensazione di intorpidimento. Le persone ferite negli incidenti stradali o i soldati colpiti in battaglia spesso non si rendono conto all’inizio della gravità delle loro condizioni. Agli sportivi capita perfino di fratturarsi e, nella foga del gioco, di non sentire dolore fino alla fine della partita. Questi sono solo alcuni esempi dell’azione delle endorfine.

Parecchi anni fa il dr. Selye scoprì che paura e rabbia provocano una scarica di adrenalina nell’organismo. L’eccesso di adrenalina produce un’impennata di energia che consente alla persona di reagire di fronte a un pericolo imminente con la difesa o la fuga. La ricerca in seguito dimostrò che paura e rabbia, se protratte nel tempo, possono danneggiare l’organismo. Anche altre emozioni negative, come dolore, odio, amarezza e risentimento, se permangono a lungo, possono esaurire le reazioni di emergenza e indebolire le difese dell’organismo contro le malattie. Chi s’accontenta, gode.

Se le emozioni negative sono dannose, che effetto hanno quella positive?

Norman Cousins aprì la strada a un nuovo campo di ricerca riuscendo a guarire da una malattia mortale incurabile, ricorrendo a emozioni positive, come gioia, riso, amore, gratitudine, associate a semplici regole igieniche. Da allora gli studiosi di psiconeuroimmunologia sono riusciti a isolare nel cervello molte di queste sostanze prodotte dalle emozioni positive: le endorfine, che non solo combattono il dolore, ma favoriscono la guarigione, rinforzano il sistema immunitario e producono incredibili sensazioni di benessere.

Significa che pensieri ed emozioni possono danneggiare o curare?

Le emozioni sono una componente molto particolare della natura umana. Restare ancorati a emozioni negative fa ammalare, mentre alimentare emozioni positive porta benefici a tutto l’organismo. I medici stanno incominciando a capire che non devono chiudere la porta della speranza ai malati terminali. Il medico che dice con fiducia e ottimismo al proprio paziente: «Ho l’impressione che lei sarà quella persona su dieci che riuscirà a vincere la malattia», potrebbe essere sorpreso di vedere avverarsi la prognosi. È molto diverso dire al paziente: «Lei ha solo il 10% di probabilità di farcela».

La nuova droga miracolosa. Le risate! È come fare jogging a riposo. Tutto l’organismo trae beneficio da una bella risata.

Ci sono altri modi per stimolare la produzione di questi ormoni?

È noto da tempo che l’esercizio fisico fa bene alla salute. Ma i ricercatori a un certo punto hanno capito che il benessere prodotto dall’esercizio non era spiegabile solo con i suoi effetti fisici. Doveva esserci qualcos’altro, che, come si è scoperto, è proprio l’aumento delle endorfine.

Questo senso di benessere non potrebbe semplicemente dipendere da un modo di pensare positivo?

C’è una sostanza chimica, con un’azione molto specifica in grado di bloccare l’azione di narcotici ed endorfine. Se la somministrazione di morfina allevia il dolore, questo effetto viene arrestato quasi all’istante se il paziente assume questa particolare sostanza. Allo stesso modo, quando questa sostanza è somministrata a una persona che si sente in forma smagliante grazie all’effetto delle endorfine, la sensazione di benessere svanisce. Comunque, la produzione di endorfine è favorita anche da un atteggiamento positivo. Vivere in armonia con gli altri, allontanare odio e risentimento, coltivare amore, generosità, gratitudine e fede, stimolano la produzione di endorfine da parte del cervello, aumentando la resistenza dell’organismo alle malattie. E i benefici fisici di una bella camminata quotidiana sono la ciliegina sulla torta. La felicità è un fatto interiore.

Come aumentare le endorfine

  • Fate esercizio fisico tutti i giorni.
  •  Trovate dei momenti nell’arco della giornata da dedicare a voi stessi.
  • Siate gentili con gli altri.
  • Imparate a dire «no». Dormite a sufficienza.
  • Non rimandate a domani, pianificare le vostre giornate.
  • Diminuite il carico di lavoro.
  • Ridete molto.

L’organismo produce le sostanze del piacere – le endorfine – che lo proteggono e promuovono la salute. L’esercizio fisico e un atteggiamento mentale positivo stimolano la produzione di queste sostanze da parte del cervello e aumentano la capacità dell’organismo di far fronte alle malattie. É più facile essere felici quando ci si sente sani. Corpo e la mente sono intimamente connessi. Così come è difficile essere felici quando il fisico è malato, è altrettanto difficile mantenersi in salute quando si è in conflitto con se stessi o con gli altri. Corpo e la mente sono intimamente connessi. Così come è difficile essere felici quando il fisico è malato, è altrettanto difficile mantenersi in salute quando si è in conflitto con se stessi o con gli altri.