“Limitare il consumo di carne rossa, senza eliminarla totalmente dalla nostra dieta”. Queste le parole del vicedirettore dell’OMS, Organizzazione mondiale della Sanità, dopo l’allarme che in questi giorni sta creando una vera e propria psicosi.
Secondo appunto Oleg Chestnov, si sa che alcuni alimenti, a causa della loro lavorazione, possono creare problemi alla salute, ma solamente se assunti in quantità eccessiva.

Allarme carne, cali nelle vendite
Anche il nostro ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sottolinea: “Nel nostro Paese c’è un sistema di lavorazione delle carni di altissima qualità. Le ricerche scientifiche eseguite non devono spaventare e mettere in discussione la Dieta Mediterranea, patrimonio dell’umanità e punto di forza dell’Italia”.

Se da più parti si parla di allarmismo non giustificato e si invita “semplicemente” ad un consumo ridotto delle carni rosse, sono in numerose le persone che stanno optando per una scelta radicale che porta alla dieta smartfood o ad un’alimentazione vegetariana. Ma cerchiamo di capire meglio ciò che l’OMS ha pubblicato nei suoi documenti:

Tutti i tipi di carne sono cancerogeni?
La risposta è no: le carni rosse e le carni lavorate. Con carni rosse si intende manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra. Mentre per le carni lavorate si intende quelle trattate attraverso salatura, stagionatura, fermentazione e affumicazione, come per esempio wurstel, prosciutto, salsicce e pancetta.
La carne rossa non fa male quanto il tabacco. Il tabacco è classificato nel gruppo delle sostanze sicuramente cancerogene, la carne rossa fra quelle a rischio. Nemmeno la carne lavorata fa male come il tabacco.
Nonostante la carne lavorata sia stata classificata nel gruppo 1, lo stesso in cui si trova anche il tabacco, questo non significa che le due sostanze siano ugualmente dannose.  L’Oms, in sostanza non si esprime sul fatto che la carne lavorata sia più o meno cancerogena del tabacco. Inoltre, l’Oms non ha intimato di smettere di mangiare carne. Sottolinea, piuttosto, che sia la dieta vegetariana sia quella che prevede il consumo di carne hanno vantaggi per la salute, sebbene diversi. I rischi di sviluppare un cancro aumentano con l’aumentare del consumo di carne, ma non si può dire quanto sia il consumo sotto il quale essere al sicuro.

Ci sono tipi di cottura più rischiosi?
Una cottura ad alta temperatura può dare forma a dei composti che possono essere cancerogeni, anche se l’Oms non ha ancora chiarito quale sia il ruolo effettivo di questi nella comparsa del cancro. Quello che sappiamo è che è più sicuro non cuocere la carne a contatto diretto con il fuoco o con una superficie rovente (barbecue).

Mangiando carne rossa quali sono i tipi di tumore ad essa collegati?
La più forte, ma ancora limitata, evidenza è l’associazione con l’insorgere del cancro colon-rettale. Vi sono anche prove di legami con cancro al pancreas e il cancro alla prostata .

Quali tipi di tumori sono collegati o associati al consumo di carni lavorate?
Il gruppo di lavoro IARC ha concluso che mangiare carne trattata provoca il cancro del colon-retto. Un’associazione con il cancro dello stomaco è stata anche rilevata, ma l’evidenza non è conclusiva.